giovedì 17 gennaio 2008

Che giornata!

Orbeh...che giornata, 3 temi principali


a) la famiglia Mastella
b) il Papa, i cretini e l'università
c) le palle di Trinità dei Monti

a) La famiglia Mastella
Premesso che non ho alcuna simpatia per Mastella ma gli sono solidale. Peraltro sua moglie è una bella gnocca. Quanto successo è assurdo, in Italia ci sono giudici (pochi per fortuna) a tempo, che non si occupano dei veri problemi, che in compenso lasciano in giro assassini e ladri ma che spendono milioni di euro magari per il salame che hanno regalato ad Andreotti. Ho appena visto Matrix, se è vero che a carico della moglie di Mastella c'è solo la telefonata riportata allora siamo veramente in un paese di merda.

b) Il Papa
Premetto che dopo 10 anni passati con una cattolica praticante (anche troppo) ho l'allergia alla chiesa ed alle religioni, non che prima fossi molto praticante ma in generale non sopporto le regole, poi di Dio basto ed avanzo io!
E' stato assurdo il comportamento di 67 docenti imbecilli, peraltro hanno amplificato proprio i discorsi (spesso assurdi) del Papa. Se questi 67 andassero al governo dovremmo prender le armi e fare una rivoluzione.

c) Le palle colorate di Trinità dei Monti, fantastico, stupendo, così come la colorazione di Trevi. Assurdo che l'autore sia stato arrestato e poi per quale imputazione? Interruzione di pubblcio servizio? Ma che sono scemi? Riporto un bellissimo articolo appena pubblicato su Exibart:
"Ha un committente, si può collezionare, è eseguita indubbiamente da un artista codificabile come tale, ha una 'struttura' estetica studiata e meditata, si avvale di un contesto storico-museale, è ricca di citazioni con la Storia dell'arte, valorizza - anche solo per poco - un'area monumentale, racchiude una riflessione sociale e presenta un pizzico di denunzia politica. Ergo la seconda azione di Graziano Cecchini, dopo la Fontana di Trevi rossa, è arte. Arte pubblica al 100%. Le cinquecentomila palline in quadricromìa fatte rotolare giù da Trinità de Monti, a Roma, sono un monumento.
Inoltre per la seconda volta Cecchini ha regalato alla città di Roma fugaci istanti di salvezza per alcuni dei suoi monumenti. Questo lo connota non solo come grande, grandissimo artista, ma come vero mecenate e protettore delle arti.
Esattamente come Fontana di Trevi, Piazza di Spagna è un coacervo di illegalità, brutturie, degrado e violenze alla santa pazienza dei romani e dei turisti che per disgrazia la percorrono. Vi sono fiorai ambulanti trasformatisi in supermarket baraccati, non appena si rannuvola la Barcaccia si contorna di bengalesi che abusivamente vendono con insistenza ombrelli e mantelle, ogni metroquadro è occupato da individui che lanciano in aria pietruzze magnetiche che volando stridono ed emettono un insopportabile rantolo che, da quanto disturba, rende 'illeggibile' la piazza. Non è finita. Perché ci sono i lanciatori di bolle di sapone, con la loro pistola di plastica che vomita nuvole di bollicine appiccicose, foriere di tintorie per sciarpe, abiti e soprabiti. E poi i venditori di accendini, le borse taroccate, i foulard venduti da graziose cinesine come nell'ultimo fake market di Canton, le cinte in simil-Fendi, i treppiedi per la macchinetta fotografica e molto, molto altro.
Questa, o anche peggio, è la quotidiana condizione di Piazza di Spagna e di Fontana di Trevi. Questo è lo scempio giornaliero che Graziano Cecchini ha avuto il merito di interrompere. A proprie spese, il post-futurista, ha riconsegnato decoro laddove l'amministrazione ha miseramente fallito. Invece di denunciarlo, di processarlo per direttissima, di chiedergli i danni come sta facendo, il Comune di Roma farebbe bene ad assumerlo come consulente.
Se poi è Cecchini ad avere bisogno di una consulenza su quali altre zone del centro storico capitolino andare a bonificare dall'incuria e dall'abbandono, non ha che da chiamarci…"

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